Nella giugna degli impianti elettrici esistono svariate tipologie di interruttori differenziali magnetotermici. E' bene sapere quale differenza vi sia tra ognuno di loro. In questo articolo andremo a spiegare quale sono le differenze e soprattutto quali sono le applicazioni.
Partiamo innanzitutto con la spiegazione base: Che cos'è un interruttore differenziale ?
La spiegazione più semplice è che l'interruttore differenziale interviene esclusivamente se cè una dispersione verso terra, il magnetotermico interviene esclusivamente per un sovraccarico o cortocircuito. In questo caso l'unione fra i due componenti permette quindi di avere una doppia protezione.
Come scegliere l'interruttore differenziale magnetotermico?
Possiamo vedere quali sono le applicazioni più diffuse di questo prodotto. Partiamo quindi con l'interruttore differenziale magnetotermico di tipo AC . Uno dei prodotti più diffusi nei centralini e serve soprattutto per proteggere linee luci e linee prese per piccoli elettrodomestici.
Passiamo poi al differenziale di tipo A che, rispetto a quelli di tipo AC, offrono protezione maggiore anche contro le correnti di dispersione per la componente continua (rilevano e interrompono le correnti unidirezionali pulsanti di entrambe le polarità).
Questo tipo di differenziale viene installato a monte delle lavatrici o dei piani cottura.
Esistono anche altre sigle che si aggiungono al nome degli interruttori tipo A e che variano in base alla denominazione del costruttore, come HPI, K, HI o SI.
Si tratta di differenziali ad Alta Immunità, progettati per evitare attivazioni improvvise. Vengono utilizzati per proteggere singolarmente punti di alimentazione di apparecchi che non possono subire un’interruzione di corrente, come ad esempio i frigoriferi o i sistemi informatici. Questi interruttori offrono il rimedio ottimale contro gli scatti intempestivi provocati da fenomeni atmosferici o dispersioni.
Interruttore differenziale di tipo F
Gli interruttori di tipo F sono stati introdotti di recente dalla norma CEI EN 62423. Hanno un funzionamento simile agli interruttori di tipo A e sono stati progettati per la protezione contro i contatti indiretti quando si utilizzano apparecchi che fanno uso di alimentazione tramite inverter in circuiti monofase (condizionatori piani ad induzione, ecc).
Interruttore differenziale di tipo B
Quelli di tipo B sono interruttori sensibili anche a dispersioni in corrente continua e/o ad alta frequenza, necessari laddove si utilizzano convertitori di frequenza trifase.
Sono impiegati in presenza di generatori di tensione continua permanentemente connessi, senza separazione galvanica, a reti in corrente alternata,
come ad esempio i pannelli fotovoltaici o inverter a frequenza variabile.
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